Situata in uno dei tornanti lungo la strada che sale a Piegaro, la chiesa venne costruita intorno alla seconda metà del XV secolo (e restaurata nei primi anni 2000) grazie alle somme di denaro raccolte dai vetrai, con la volontà di ringraziare la Madonna per essere stati protetti dai pericoli durante la lavorazione del vetro.
Esternamente, la chiesa ha un aspetto molto semplice, con un piccolo campanile a vela. Internamente, ospita statue policrome, preziosi affreschi sul soffitto e un imponente ballatoio in legno (sede dell’antico organo). Degno di nota, il quadro che orna l’altare raffigurante la Madonna col Bambino con una piccola croce greca sul collo. Di fronte all’altare principale, sotto il pavimento è conservata la tomba del Marchese Misciattelli, proprietario delle vetrerie
piegaresi dal XIX secolo.
Un altro degli elementi più importanti è custodito in una teca in vetro nell’altare sinistro: si tratta di una bella statua lignea raffigurante l’Ecce Homo, databile intorno al XVIII secolo, coperta per tutto l’anno da un telo rosso tranne che nel periodo Pasquale, portata in processione durante il Giovedì santo. La processione, detta appunto dell’Ecce Homo, è stata a lungo unica nel suo genere perché incentrata sull’esposizione della statua lignea di Cristo rivestita di una tunica scarlatta, mani legate, corona di spine e il volto grondante di sangue, richiamando l’iconografia dopo la flagellazione. La processione parte proprio da questa chiesetta per tornarvi dopo un lungo percorso tra le vie del borgo. In passato, la sfilata era guidata dai membri della Confraternita della Morte, incappucciati di nero: uno di questi portava sulle spalle una pesante croce nera di legno di 3 metri (che ancora oggi apre le processioni del giovedì e venerdì santo) e, a seguire, sfilava la Confraternita del Sacramento che, in cappa bianca, portava la statua e il baldacchino.
Via dei Fossi, 110
Piegaro